lunedì 14 novembre 2016

Le elezioni provinciali e il Partito della Nazione astigiano


Ci congratuliamo con gli eletti al Consiglio e alla presidenza provinciale e auguriamo loro buon lavoro! 
L’esito del voto tuttavia ci consegna la seguente constatazione definitiva: il centro-destra continuerà ancora a presiedere la Provincia di Asti per i prossimi quattro anni. Quello che sembrava un incidente di percorso dovuto all'ostinazione del Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, a seguito della sua decadenza a causa della permanenza nel C.d.A. della Cassa di Risparmio locale, si è trasformato in una conclamata sconfitta politica di larga misura. Abbiamo caldeggiato, con simpatia e convinzione, la candidatura a Presidente di Barbara Baino e purtroppo siamo amareggiati e delusi dal fatto che, la Maggioranza del Comune di Asti in generale, e il PD in particolare, non abbiano saputo creare la sufficiente convergenza e unanimità al loro interno su tale designazione. Invitiamo pertanto i loro componenti ad un'approfondita e critica analisi delle dinamiche che hanno portato all'affossamento della loro stessa candidata alla presidenza, in perfetta prosecuzione della "strana" politica di cessione al centro-destra del governo dell'Ente cominciata dall'attuale Sindaco del Capoluogo 2 anni fa.

In questo panorama politico sconfortante del Comune di Asti, il Gruppo consiliare di minoranza #unitisipuò ha cercato d’interpretare le istanze periferiche e di dare rappresentanza anche ai paesi più piccoli ed emarginati della Provincia. Abbiamo l’orgoglio di aver contribuito alla presentazione della lista "Provincia civica" e all'elezione di un Consigliere provinciale con queste caratteristiche: Giorgio Fedele Brosio, di Cortandone, a cui va la nostra riconoscenza per averci aiutato a dimostrare che è possibile far politica diversamente, in maniera trasparente, partecipata e concreta.

Convinti che questo non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza, manifestiamo la nostra gratitudine agli altri candidati della lista e agli attivisti per l’impegno profuso, ringraziamo gli elettori per la fiducia accordataci assicurando che ci impegneremo, seppur in posizione minoritaria, a supportare gli eletti per vigilare sulla trasparenza degli atti amministrativi dell’Ente, per contribuire a risolvere  le complesse problematiche del trasferimento dei contributi governativi, per aprire un canale di comunicazione, di dialogo e di ascolto reciproco, dando voce veramente a tutti gli amministratori locali dell’intero territorio provinciale.


Il Gruppo consiliare #unitisipuò del Comune di Asti
Clemente Elis Aceto
Anna Bosia
Massimo Scognamiglio

domenica 6 novembre 2016

La Riforma costituzionale cangiante che rinvia decisioni fondamentali


La Riforma costituzionale, su cui saremo chiamati ad esprimerci con il referendum il prossimo 4 dicembre, contiene in moltissimi casi rimandi a successive leggi costituzionali e/o regolamenti ancora assolutamente da scrivere, decidere e definire nei contenuti.

Per esempio:
  1. secondo il nuovo art.64, "Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni". In sostanza la maggioranza di governo deciderà e scriverà, successivamente all'approvazione della riforma, il regolamento delle minoranze. La maggioranza potrebbe approvare un testo lesivo dei diritti dei meno rappresentati.
  2. la regolamentazione e l'effettiva introduzione dei referendum propositivi e d’indirizzo è rinviata a successive leggi costituzionali e ordinarie (esattamente bicamerali come ora). Anche la Costituzione entrata in vigore nel 1948 prevedeva gli attuali referendum abrogativi ma son passati decenni prima di riempirli di contenuti e poterli utilizzare davvero.
  3. l'applicazione della clausola di supremazia, il nuovo titolo V e la rappresentanza nel nuovo Senato delle Regioni a statuto speciale (che con 9,1 mln di cittadini rappresentano un sesto del Paese) sono rinviati a data da destinarsi, a seguito dell'approvazione di una legge costituzionale redatta d'intesa tra le stesse Regioni e lo Stato, ammesso che si accordino.
  4. i Consigli regionali eleggeranno i nuovi Senatori, secondo l'art.57 "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi". Come verrà declinata a livello regolamentare e operativo un'elezione conto terzi di questo tipo?
  5. l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, le cui firme necessarie alla presentazione sono state triplicate passando da 50.000 a 150.000, è rinviato ai regolamenti parlamentari mentre sarebbe stato meglio inserirlo direttamente in Costituzione.
La Costituzione è una cosa importante, sono le regole del "gioco democratico", sono le fondamenta della casa repubblicana che ci accomuna e garantisce a tutti, ma proprio tutti, di essere correttamente rappresentati. E' troppo importante per poter essere approvata su basi importantissime ancora tutte da decidere, concordare e scrivere.

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto

venerdì 4 novembre 2016

Svolgeremo un ruolo costruttivo e di stimolo con lealtà e spirito di servizio


Provincia Civica si presenta all'Elettorato Provinciale ringraziando per primi quei 73 Consiglieri e Sindaci che, senza pregiudizi, con la loro firma hanno compiuto un atto di democrazia permettendo alla lista di partecipare alla competizione del 13 novembre per il rinnovo del Consiglio Provinciale. E’ altresì lieta di farsi conoscere a tutti i Cittadini che, in conseguenza della riforma Del Rio, hanno perso il diritto di scegliere direttamente chi li rappresenterà.

Provincia Civica nasce nel modo più fisiologico e naturale in una democrazia sana, ovvero con una proposta che parte dal basso tra gli aventi diritto a questo voto. Attraverso comunicati stampa e passaparola, infatti, è stata rapidamente convocata, a causa dei tempi ristrettissimi in cui si è chiamati ad agire, un'assemblea pubblica al termine della quale, nella trasparenza e partecipazione di tutti i presenti, cinque amministratori in carica si sono candidati al ruolo di “Consigliere Provinciale” con l'intenzione condivisa di assumere il ruolo di “Soggetto Politico" alternativo, di controllo e di proposta, indispensabile in democrazia.

Nessuno può sapere ora quale sarà il destino delle Provincie, legato all'esito del Referendum del 4 dicembre. La cosa certa è che Provincia Civica si presenta per svolgere con lealtà e spirito di servizio, un ruolo costruttivo e di stimolo affinché le competenze che spettano a questo Ente siano espletate nel migliore dei modi e nell'esclusivo interesse dei cittadini. Contestualmente non trascurerà di eseguire un'attenta funzione di controllo sull'operato della maggioranza e si propone, attraverso il dialogo con i Cittadini e le Municipalità, come punto di riferimento concreto per tutto il territorio provinciale.

Ad oggi, dall'esperienza della formazione della lista e la raccolta firme necessarie per la sua presentazione, scaturisce una constatazione che non può essere taciuta: esiste una seria limitazione di democrazia in questo metodo elettorale degli enti di secondo livello. In primo luogo, i tempi strettissimi rendono difficile l’organizzazione della campagna elettorale in un'ottica di confronto democratico con gli elettori. In secondo luogo, la carenza di comunicazione e informazione ufficiale non favorisce una partecipazione adeguata da parte di tutti i consiglieri dei territori provinciali.

Da parte nostra, proseguendo sulla strada intrapresa per promuovere la democrazia diretta, la trasparenza, la partecipazione attiva ed efficace e la condivisione, attiveremo da subito una serie di incontri in Provincia invitando i Sindaci e i Consiglieri Comunali per uno scambio di opinioni.

I Candidati di “Provincia Civica”
Giorgio Brosio (Cortandone)
Andrea Giroldo (Moncalvo)
Carlo Vitali (Vinchio)
Anna Bosia (Asti)
Clemente Elis Aceto (Asti)

giovedì 3 novembre 2016

La rappresentanza territoriale con Regioni non rappresentate


Come tutti ormai sappiamo, la riforma costituzionale prevede che i nuovi componenti del Senato siano scelti tra coloro i quali ricoprono la carica di consigliere regionale o sindaco. In particolare il nuovo Senato, che nelle intenzioni degli estensori dovrebbero rappresentare i territori, sarà costituito da 74 consiglieri regionali + 21 sindaci + 5 nominati dal Presidente della Repubblica.

Già non si capisce che tipo di rappresentanza territoriale possano dare 5 Senatori nominati dal Presidente della Repubblica e secondo quali criteri dovrebbero essere scelti affinché questo avvenga. Ma in quanto a rappresentanza territoriale la riforma fa molto peggio...

Che sia scritta male lo hanno detto e ripetuto in tanti, anche gli stessi sostenitori del Sì. Però è certo che, anche dal punto di vista formale, la legge Renzi-Boschi-Verdini-Alfano presenta pecche piuttosto gravi.

Il legislatore non ha infatti tenuto in debita considerazione che, secondo gli Statuti delle Regioni a statuto speciale attualmente in vigore, i consiglieri regionali non possono ricoprire contemporaneamente le cariche di Senatore, deputato nazionale o deputato europeo. Per esempio, L’art. 3, comma 7 dello Statuto della Regione Sicilia recita infatti: "L'ufficio di Deputato regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere, di un Consiglio regionale ovvero del Parlamento europeo".

I Consiglieri di queste Regioni, una volta scelti per far parte del nuovo Senato, si dovrebbero dimettere per assumere la carica di Senatore, cessando così la loro rappresentanza territoriale all'interno di quella Camera. Ma una volta rassegnate le dimissioni, poiché non più consiglieri regionali, non potrebbero assumere la carica da Senatore. Si creerebbe così un difetto di rappresentanza delle Regioni che avrebbero come unici rappresentanti in Senato i sindaci.

Per porre rimedio a questa stortura occorrerà una modifica degli Statuti delle Regioni autonome, che dovrà avvenire con legge costituzionale su intesa con le Regioni interessate. Ma la riforma costituzionale subordina e rinvia a future intese con queste Regioni anche la possibile applicazione del nuovo titolo V su cui gli stessi Enti potranno esercitare un potere di veto, rifiutando l’intesa, su qualunque ipotesi di modifica statutaria o finanziaria o di assetto di competenze ritenute sfavorevoli... Alla faccia della semplificazione e della velocizzazione!

Questa è solo una ragione in più per respingere al mittente questa sgrammaticata riforma.

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto

mercoledì 2 novembre 2016

Le scelte sul futuro riguardano tutti


La vicenda Enofila dimostra ancora una volta la scarsa lungimiranza e capacità di progettazione a medio-lungo termine dell'attuale Amministrazione. A fronte del faticoso lavoro necessario all'attivazione, in quel contenitore, di possibili volani di sviluppo socio-economico per la città, si attua ancora una volta una molto più semplice e sbrigativa scelta conservativa: liberarsi dei costi di gestione di quella struttura regalandola di fatto alla Regione Piemonte. Si cancellano così opportunità di investimento, innovazione, ricerca, evoluzione economica e creazione di nuovi posti di lavoro per ricacciare prepotentemente la nostra città nello status quo.

Praticamente con un singolo e repentino atto, l'attuale Giunta getta alle ortiche un patrimonio locale costruito negli anni che, tra ristrutturazioni e costi della Società di gestione, ammonta a decine di milioni di euro, superiore persino all'intero PISU, i finanziamenti europei che hanno contribuito allo sviluppo della parte ovest della città: in un colpo solo si sceglie di consegnare alla Regione Piemonte quanto faticosamente conquistato, in termini finanziari e attraverso diverse amministrazioni, per la realizzazione delle opere di sviluppo urbano.

Perchè la Regione Piemonte dovrebbe collocare i suoi uffici all'Enofila che è stata ristrutturata con fondi destinati al nostro territorio e non li colloca, per esempio, in altro contenitore vuoto della città già di sua proprietà, ristrutturandolo con fondi propri?

Considerato che la scelta riguarda anche e inevitabilmente un pezzo di futuro dell'intera città e valutato l'imponente patrimonio economico coinvolto, il buonsenso avrebbe suggerito un coinvolgimento dei cittadini e delle forze di minoranza. E' stata invece attuata con lo stesso metodo utilizzato per le scelte pregresse e con lo stesso concetto di democrazia che ha dimostrato di avere nel tempo questa Amministrazione: senza dire niente a nessuno.

Asti Possibile
I Portavoce Caterina Federico e Carlo Ventura
Il Consigliere di minoranza Clemente Elis Aceto