Noam Chomsky è un famoso teorico della comunicazione e professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology. Ha teorizzato la celebre "distrazione di massa": la manipolazione sociale consistente nel distogliere l’attenzione dello spettatore dai temi che toccano in modo importante la sua vita. Parte di questa teoria spiega come utilizzare l'emozione nella comunicazione, piuttosto che l'aspetto razionale, al fine di generare un corto circuito dell'individuo e aprire la porta dell'inconscio per instillare paure e timori infondati. Un'altra parte della stessa teoria, denominata “problema-reazione-soluzione”, spiega come sia possibile creare un problema, una “situazione” prevista, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure o delle ragioni che si desiderano far accettare.
Spiace constatare come, nelle uscite di fine anno e di fine mandato di questa Amministrazione, pare siano state grossolanamente applicate proprio queste teorie. Da che mondo è mondo, le minoranze formulano quesiti, pongono questioni e comunicano pubblicamente pareri ed opinioni sulle scelte politiche delle maggioranze. Se queste rimangono convinte del loro operato continuano a sostenere le proprie scelte (vedi teleriscaldamento) senza indugiare o presentare dimissioni (vedi Astimusica). Sono le regole, l'ABC della democrazia, evidentemente mal sopportate da chi gli preferisce il pensiero unico dominante. Capita allora di assistere alla saga dell'incomprensibile: assessori che, a fronte di obiezioni politiche, si dimettono dai ruoli tecnici mantenendo quelli politici, sindaci che montano casi là dove non esistono adducendo la "reazione della gente" per darsi ragione ma guardandosi bene dal rispondere nel merito delle obiezioni, partiti che tentano immediatamente di cavalcare l'emotività popolare per sostenere battaglie chiaramente artefatte anziché tentare di capire cosa sia realmente accaduto.
Si tratta degli ultimi fuochi d'artificio di un'Amministrazione sull'orlo di una crisi di nervi che, anziché occuparsi dei reali problemi dei cittadini, si adopera a tenerli col naso all'insù per nascondere la desolazione sottostante, fatta di 5 anni di propaganda e scelte politiche sbagliate. Ma guai a chi le evidenzia.
Il Consigliere di Minoranza
Clemente Elis Aceto