Si moltiplicano i pareri negativi dei partiti di maggioranza in Consiglio comunale ad Asti, contrari ad ospitare il Gay Pride.
Fortunatamente i cittadini astigiani hanno un grado di civiltà sempre superiore ai propri governanti e si faranno trovare certamente pronti ad accogliere la festa dell'uguaglianza.
Ricordo a queste forze politiche che spetta a loro la promozione di una cultura che rispetti e valorizzi le uguaglianze attraverso la fondamentale azione delle Istituzioni di cui fanno parte, specialmente se, come in questo caso, sono immediatamente vicine ai cittadini.
Non si partecipa al Gay Pride per "manifestare un'idea": si partecipa per urlare al mondo intero l'orgoglio di essere quel che si è.
Saremo una città completamente civile quando anche le forze politiche, oggi confuse sul Gay Pride, prenderanno atto delle uguaglianze già sancite dai cittadini, dal buonsenso e dalla Costituzione italiana.
Solo allora non si renderà più necessario festeggiare e patrocinare il Gay Pride.
Clemente Elis Aceto
Militante di Possibile
Ex Consigliere Comunale