...La commistione da incarichi di partito e cariche in aziende pubbliche e partecipate, per il presidente del Pd è una stortura. «Se il partito vuole rinnovarsi deve innanzitutto rifuggire vecchie logiche di gestione del potere, che vanno dalle nomine nelle società pubbliche alla competizione interna a colpi di tessere»...
Oggi tutti vogliono il Pd, i rischi sono solo legati alla criminalità? «Io dico attenti anche ai trasformisti, a quelli che di colpo si sentono “democratici” e dopo una vita nel centrodestra, sono pronti al salto della quaglia. Essere un partito aperto non vuole dire trasformarsi in un caravanserraglio»
«Non mi appassiona la dicotomia tra partito liquido e partito pesante, perché non risolve il problema. I signori delle tessere sono anche i signori delle preferenze. La verità è che bisogna avere il controllo dei militanti, sapere chi sono, creare un partito che sia fonte di proposta politica, che discuta, che sappia coinvolgere, non solo una macchina elettorale»
...E IO CHE AVEVO DETTO? Mi fa piacere sapere che il presidente nazionale del Pd la pensa come me... Ora passiamo ai fatti.
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