Leggiamo negli articoli di stampa che, secondo l'attuale Amministrazione, le responsabilità dei ritardi sarebbero da addebitarsi all'Amministrazione precedente disinteressatasi fin dal 2009 al completamento delle opere pubbliche di Strada Laverdina.
Non vorremmo che questo modo di operare diventasse uno sport (o spot?) politico tutto astigiano e che quindi in altre zone della città, come in Via Campassi, il completamento dell’urbanizzazione fosse demandato alla futura amministrazione comunale che, a sua volta, addebiterà responsabilità a chi l’ha preceduta.
Via Campassi, situata in villaggio Bellavista, è da tempo priva di asfalto e di illuminazione per circa un terzo della sua lunghezza con pregiudizio per la sicurezza delle circa 40 famiglie che vi abitano.
Con le prime piogge autunnali, la parte non asfaltata si trasforma in un vero e proprio pantano in cui ci si può cimentare in prove di rally che rendono difficoltoso e pericoloso per i residenti il raggiungimento delle proprie abitazioni.
Speriamo quindi che la vicenda non si trasformi nel solito bloccante rimpallo di responsabilità tra Consorzio di imprese che hanno costruito i palazzi, ditta appaltatrice dei lavori, Enti erogatori dei servizi. Situazione in cui il Comune ed il Sindaco devono esercitare fin da subito la loro opera di controllo per far si che Via Campassi non diventi una Strada Laverdina 2.
E’ da oltre due anni che quei cittadini astigiani vivono disagi quotidiani e certamente non vorranno sentirsi dire dal futuro Sindaco di Asti che la loro situazione è il risultato delle inadempienze delle ditte e del disinteresse della precedente Amministrazione.
Il Gruppo consiliare #unitisipuò
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