Nostro Sindaco,
non siamo ancora a conoscenza della sua decisione sulla firma dell'accordo di programma riguardante Agrivillage e proprio per questo ci teniamo a ribadire le nostre perplessità in merito a tale operazione.
Durante le conferenze dei servizi la Regione Piemonte ha sollevato osservazioni su troppi aspetti critici difficilmente sanabili. Riguardano la situazione paesaggistica, la viabilità, le opere idrogeologiche. I cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori hanno posto inoltre seri dubbi sull'opera e la ricaduta sul territorio.
Siamo per la promozione dell'astigiano in tutte le sue forme autentiche, non siamo per le copie artefatte. I turisti che scelgono di visitare l'astigiano devono conoscere la realtà del nostro territorio, assaporare i gusti, apprezzare i profumi, toccare con le proprie mani, vedere con i propri occhi. Per favorire ciò è necessario avere un piano strategico della città che miri a sviluppare anche la promozione del commercio e il settore agricolo in cui c'è molto da fare. Occorre però che le iniziative in questo senso vengano attuate in primo luogo dai soggetti politici chiamati ad amministrare.
Siamo per la promozione dell'astigiano in tutte le sue forme autentiche, non siamo per le copie artefatte. I turisti che scelgono di visitare l'astigiano devono conoscere la realtà del nostro territorio, assaporare i gusti, apprezzare i profumi, toccare con le proprie mani, vedere con i propri occhi. Per favorire ciò è necessario avere un piano strategico della città che miri a sviluppare anche la promozione del commercio e il settore agricolo in cui c'è molto da fare. Occorre però che le iniziative in questo senso vengano attuate in primo luogo dai soggetti politici chiamati ad amministrare.
Signor Sindaco, Lei ha capito molto bene la situazione: dal suo intervento di ieri alle Commissioni congiunte traspariva che l’operazione Agrivillage risulterebbe disastrosa per la nostra città in qualsiasi caso.
Disastrosa se non decollasse: sarebbe la città ad accollarsi il fallimento di un’operazione a rischio “cattedrale nel deserto”. Disastrosa anche qualora avesse successo, perché determinerebbe il definitivo svuotamento del centro storico e delle periferie immediatamente vicine all'Agrivillage, un contesto che già ora appare fortemente in crisi, depauperato, asfittico. Ha promesso invece ai suoi elettori che avrebbe rilanciato e rivitalizzato Asti e le sue periferie oggi sofferenti. Parlando ieri sera delle iniziative attraenti del Borgo ha dimostrato di comprendere molto bene le ragioni per cui solo le iper strutture potrebbero competere con Agrivillage.
Questi sono gli argomenti forti che siamo certi Lei saprà usare con la sua Maggioranza per spiegare le ragioni per cui non firmerà “l’accordo di programma” in Regione. Non ceda al “ricatto” dell’insediamento di un mega capannone di logistica: Lei sa bene che il sistema viario della zona non consente tale atterraggio a meno che i proponenti non si accollino gli oneri di una rinnovata viabilità.
Sindaco, scegliendo di non firmare farà un gesto lungimirante e autorevole per Asti e gli astigiani.
Il Gruppo Consiliare UnitiSiPuò
Beppe Passarino
Michele Anselmo
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