domenica 18 settembre 2016

Asti fuorilegge nel contrasto alla ludopatia


La legge regionale piemontese n°9 del 2 maggio 2016 consultabile qui: https://goo.gl/ncy7Ng, licenziata all'unanimità dal Consiglio regionale del 26 aprile 2016 e sulla quale il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa il 20 giugno 2016, al suo articolo 5 obbliga tutti i comuni della regione ad attuare, entro le tempistiche previste dall'articolo 13 (18 mesi, 3 o 5 anni a seconda dell'attività e della data di rilascio dell'autorizzazione), la dismissione delle macchinette da gioco installate entro un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili (scuole, chiese, impianti sportivi, ospedali, banche, stazioni, ecc...) per i comuni fino a 5000 abitanti e 500 metri per i comuni oltre i 5000 abitanti.

La stessa legge prevede (art.10) che le funzioni di vigilanza e controllo sull'osservanza delle disposizioni siano esercitate dai comuni che devono trasmettere alla Giunta regionale, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge (appena scaduti), gli atti adottati in attuazione della stessa.

Ad Asti ci siamo limitati, con non poca fatica, ad attuare solo la parte di legge (art.6) che impone la limitazione degli orari di utilizzo delle macchinette da gioco.

La legge regionale avrà pure necessità di chiarimenti, come sostengono le associazioni di categoria, ma è evidente come nella nostra città sia mancata la volontà politica di adottare provvedimenti liberi dai condizionamenti delle categorie interessate. E allora ecco che doverose e obbligatorie iniziative di contrasto alla ludopatia che recepiscono completamente la normativa regionale, come quelle attuate meritoriamente dall'Amministrazione di Villanova,  possono addirittura apparire come innovative e coraggiose.

Facciamo appello agli amministratori piemontesi affinchè, superando logiche elettoralistiche, diano piena attuazione alle disposizioni regionali. Chiediamo altresì alla Regione Piemonte di vigilare ed intervenire affinché la sua stessa legge sia fatta rispettare integralmente in tutti i comuni piemontesi, nostro compreso.

Il Gruppo consiliare #unitisipuò
Clemente Elis Aceto
Anna Bosia
Massimo Scognamiglio

venerdì 9 settembre 2016

Riduzione tassa rifiuti: la verità è in fondo a destra


L'Amministrazione e il Sindaco di Asti si premurano di informarci a mezzo stampa qui, qui e qui che Gaia, la partecipata del Comune di Asti destinata al trattamento dei rifiuti, ci ha consegnato un utile di 300 mila euro che non sono stati utilizzati per abbassare le tariffe dei rifiuti ai cittadini per via del pagamento di una causa persa risalente al 1992.

In particolare si afferma: «Ad Asti sono arrivati 300 mila euro che non abbiamo potuto usare per ridurre le bollette dei rifiuti come speravamo, perché abbiamo dovuto usarli per pagare un vecchio debito lasciatoci in eredità dalle amministrazioni precedenti: 650 mila euro per una causa del 1992, per cui nessuno in 24 anni aveva pensato di accantonare i fondi necessari».

Peccato che una Delibera di Giunta di 4 anni fa, la n°285 del 2012 firmata dall'attuale Sindaco e consultabile qui, ci racconti un'altra verità: ci dice che l'Amministrazione era a conoscenza di quella causa da tempo, tanto da approvare la costituzione in giudizio del Comune avanti la Corte Suprema di Cassazione. Ci dice anche che la stessa Giunta decise scientificamente di non accantonare nulla per far fronte alla possibile soccombenza del nostro Comune in quella stessa causa.

Ha ragione l'Amministrazione quando afferma che "nessuno in 24 anni aveva pensato di accantonare i fondi necessari", ma in quel "nessuno" è compresa anche l'attuale Giunta che ora non ha utilizzato gli utili Gaia per abbassare la tariffa rifiuti ai cittadini. Credete ancora che Roma possa portarci la sua immondizia nel breve termine?

Preoccupati dall'unica visione futura sui rifiuti di questa Amministrazione che ragiona con l'equazione "più ne accolgo=più guadagno", abbiamo presentato in Consiglio comunale un ordine del giorno propositivo di indirizzo (consultabile qui) volto a considerare politiche di incremento della raccolta differenziata e di incentivo a un'economia circolare. La Maggioranza ha bocciato la proposta in maniera compatta. Siete ancora sicuri che amministrino per il vostro bene e per quello delle generazioni che verranno?

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto

Massimo Scognamiglio