lunedì 15 agosto 2016

Tre indizi sull'immondizia romana fanno una prova sulla disponibilità astigiana

Una palla di immondizia
Il Sindaco di Roma Virginia Raggi sta assistendo allo sprofondamento della sua città nell'immondizia mentre tutti, persino della stessa parte politica, le rifiutano un aiuto per risolvere la crisi. Improvvisamente e in controtendenza, l'amministrazione astigiana a trazione Pd offre generosamente i suoi impianti capaci in passato di aiutare Napoli ed oggi già impegnati con la città di Genova.

Sulla disponibilità dimostrata ci sorgono ben tre perplessità: una di natura tecnica, una di carattere politico e l'ultima riguardante la comunicazione.

Secondo il Catasto Rifiuti, il Comune di Roma, con i suoi quasi 3 milioni di abitanti e una produzione procapite di 388 kg annui di immondizia indifferenziata, produce annualmente 1,1 milioni di tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato

Dai dati della Regione Piemonte si evince che la provincia di Asti, con i suoi 219.000 abitanti e una produzione pro capite di 158 kg annui di immondizia indifferenziata, produce annualmente 34.700 tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato, non tutto pretrattato dagli impianti astigiani.

Il solo Comune di Roma produce evidentemente una quantità di rifiuti ben superiore (32 volte!) a quella con cui ha normalmente a che fare l'intera Provincia di Asti.

Nel 2015 sono arrivati ad Asti i rifiuti indifferenziati da Genova e anche per il 2016 gli accordi interregionali hanno previsto di proseguire il servizio di trattamento di altre 16.000 tonnellate provenienti dal capoluogo ligure che vengono poi avviate allo smaltimento finale in discariche fuori provincia di Asti perchè la capacità ricettiva della discarica di Cerro Tanaro è quasi completamente esaurita.
Attualmente i rifiuti astigiani  e quelli liguri comportano la saturazione delle 44.000 t/anno di cui all'autorizzazione dell'impianto di Trattamento Maccanico Biologico. Non sarebbe quindi possibile far entrare negli impianti astigiani neppure un chilo dell'immondizia romana. Risulterebbe complicato anche ampliare la potenzialità dell'impianto considerato la difficoltà degli iter burocratici e degli studi di impatto ambientale, oltre a verificare che gli impianti abbiano una maggior capacità tecnica e logistica rispetto a quella attualmente autorizzata.

Ecco quindi la nostra perplessità di natura tecnica: come pensa il Sindaco di aiutare Roma con impianti già saturi con gli attuali livelli di trattamento dell'immondizia?

Politicamente ci domandiamo come si possa proporre una seppur lodevole ma improbabile collaborazione a un'altra città quando le segnalazioni di cittadini, giornalisti e Consiglieri comunali circa i rifiuti per le strade astigiane, che talvolta ricordano proprio quelli delle vie romane, suggerirebbero maggior attenzione in loco piuttosto che altrove, soprattutto per una città che si prefigge di diventare accogliente per i turisti.



Per quanto riguarda l'aspetto comunicativo poi, un'Amministrazione a trazione Pd che, in solitaria, diffonde notizia di un'offerta d'aiuto di questo tipo, persino in contrasto con la sua stessa dirigenza locale che sui social network continua a dileggiare il Sindaco di Roma in merito alla situazione rifiuti, ci insinua il dubbio che si possa semplicemente trattare di una trovata pubblicitaria spesa in prossimità dell'imminente scadenza di mandato.

I Consiglieri comunali
Clemente Elis Aceto
Massimo Scognamiglio

giovedì 11 agosto 2016

Il nostro diritto di voto e la nostra partecipazione non hanno prezzo


Secondo i tecnici della ragioneria dello Stato, i risparmi certi della riforma costituzionale ammonterebbero a 57,7 milioni di euro pari allo 0,0035% del PIL.

Un Governo derivante da una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n.1/2014, quindi già per nulla rappresentativo degli italiani, stà tentando di utilizzare come specchietto per le allodole un risparmio da zerovirgola per diminuire ulteriormente la rappresentanza dei cittadini.

E' previsto infatti che il nuovo Senato, che non verrà abolito, non sia più espressione di tutti gli italiani ma eletto dai Consigli regionali che i cittadini hanno votato per fare tutt'altro. Dei nuovi 100 Senatori, 5 saranno nominati dal Presidente della Repubblica (che con l'Italicum diventerà espressione del Premier) e 95 scelti tra Sindaci e Consiglieri regionali che, tra le altre cose importanti di cui dovrebbero occuparsi e per cui sono stati eletti, andranno avanti e indietro da Roma con ulteriori rimborsi spese a carico della collettività.

Senza contare che proprio i Consiglieri regionali, la classe politica che più ha fatto discutere negli ultimi tempi per comportamenti poco ortodossi, potranno godere così dell'immunità parlamentare.

Non svendiamo il nostro diritto di contare per un pugno di spiccioli e a vantaggio dei soliti noti!

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

giovedì 4 agosto 2016

Se non rappresenteranno più i cittadini allora chi altro rappresenteranno?


I tre Consiglieri comunali di opposizione Anna Bosia, Massimo Scognamiglio e Clemente Elis Aceto, costituenti il maggior gruppo consiliare di minoranza denominato UnitiSiPuò (Uniti per Asti + Federazione della Sinistra + Possibile), hanno presentato una Mozione politica contraria alla pericolosa concentrazione di poteri nelle mani di pochi realizzata dalla combinazione della Riforma costituzionale e di quella elettorale.

La Riforma costituzionale “Renzi-Boschi”, approvata dal Parlamento il 12 aprile 2016, sarà sottoposta entro fine anno a consultazione popolare tramite referendum confermativo. Propagandando una riduzione dei Senatori e un’ipotetica riduzione dei costi della politica tutta da verificare, questa riforma NON abolisce il Senato e SOTTRAE ai cittadini la possibilità di votare i propri rappresentanti che saranno invece nominati dai partiti e potranno godere dell’immunità parlamentare.

La Riforma elettorale, soprannominata “Italicum” ed entrata in vigore lo scorso luglio, con i suoi capolista bloccati e un premio di maggioranza spropositato renderà di fatto nominati dai partiti la maggioranza dei parlamentari e regalerà a un Partito in minoranza nel Paese la maggioranza dei rappresentanti in Parlamento.

La Mozione mira a sottolineare queste e diverse altre pericolose storture democratiche contenute nelle due riforme e impegna il Sindaco e la Giunta comunale a far pervenire tale documento alla più alte cariche istituzionali a livello nazionale.

UnitiSiPuò sollecita inoltre l'intero Consiglio comunale, rappresentativo dell'intera città di Asti, a contrastare con decisione entrambe le riforme e invita tutta la cittadinanza a votare NO al prossimo referendum.

Il Gruppo consiliare UnitiSiPuò
Clemente Elis Aceto
Anna Bosia
Massimo Scognamiglio

venerdì 29 luglio 2016

Un bilancio senza 800.000 euro e il carrozzone AEC da giustificare


Il Consiglio comunale ha approvato l'assestamento di Bilancio 2016 e le variazioni  necessarie dopo il primo semestre di gestione. C'è però qualcosa che non va sui capitoli delle entrate: il canone di 400.000 euro dovuto da Asti Energia Calore per il 2015 e il 2016, 800.000 in tutto, non è entrato nelle casse del comune.

Sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto il progetto di teleriscaldamento con centrale nell'area dell'ospedale, sparito dai titoli trionfalistici di Comune, ASP e AEC?  La risposta è semplice: tutta questa vicenda dall'iniziale delibera di Giunta di novembre 2014, fino all'attuale situazione che rinvia le decisioni al prossimo novembre 2016, è un concentrato di errori che un'amministrazione non dovrebbe mai fare.

E non serve sostenere che il progetto ha superato la prova della Conferenza dei Servizi per l'impatto ambientale, perchè il problema più profondo è quello giuridico amministrativo. E' evidente che si è partiti con estrema superficialità e senza sciogliere preventivamente tutti i nodi che potevano complicare l'iter di approvazione.

Ad oggi le cause ostative sono ancora lì: la variante al PRG non è adottata dal Consiglio Comunale e non è detto che tutti i consiglieri di maggioranza abbiano voglia di votarla. Inoltre la disponibilità dell'area da parte dell'ASL non c'è. Durante il Consiglio del 26 luglio 2016, il Sindaco finalmente l'ha detto:  "se non sarà possibile fare il TLR nell'area dell'ospedale, cercheremo un altro sito".

In sostanza sono passati 2 anni tra spese per incarichi professionali, studi di impatto ambientale, progetti, conferenze e pareri legali, per arrivare a riconoscere che l'autorizzazione non è stata ottenuta e che  quella localizzazione forse non va bene. Praticamente un "Scusate, abbiamo scherzato!!".

E quale sorte toccherà ad AEC, la società che dovrebbe curare la realizzazione e gestione del teleriscaldamento, di cui più nessuno parla? AEC è una scatola vuota, senza neanche un dipendente, (così ha detto il Sindaco seppur insicuro della sua dichiarazione), destinata ad essere liquidata dal Decreto Madia che impone di sciogliere tutte le società partecipate senza dipendenti. Invece il Sindaco Brignolo pare ignorare le disposizioni del suo stesso capo Matteo Renzi, regalando ad AEC la gestione di tutta l'illuminazione pubblica di Asti. Difficile dire con che mezzi AEC svolgerà questo delicato incarico. Darà in gestione ad un altro soggetto terzo, con ulteriore aggravio di costi per i cittadini.

Ma ormai è estate ed il tempo trascorre inesorabile verso le prossime elezioni amministrative. Brignolo ha avviato la sua campagna elettorale lanciando ogni giorno sui giornali le sue novità, dal buco in piazza Alfieri, al Wi-Fi nelle frazioni (ma già quello in città non funziona), alle merende nei parchi (pagate con soldi pubblici?).
A noi preme invece ricordare che se avesse permesso il referendum chiesto dai cittadini sul teleriscaldamento, forse avremmo risparmiato tempo e denaro.

#UnitiSiPuò
Clemente Elis Aceto
Anna Bosia
Massimo Scognamiglio

mercoledì 29 giugno 2016

Il Wi-Fi dimezzato


"Il visconte dimezzato" è un romanzo di Italo Calvino e narra del visconte Medardo di Terralba che, alla sua prima battaglia, viene colpito da una palla di cannone che lo squarcia in due metà. Viene inizialmente ritrovata solo la parte cattiva, quella destra, mentre si pensa che l'altra buona, quella sinistra, sia andata distrutta.

Come Medardo di Terralba, anche il nostro Wi-Fi cittadino, presentato a più riprese e in pompa magna dall'attuale Amministrazione a partire dall'estate 2014, risulta dimezzato nel suo funzionamento: ben 7 dei 14 punti di accesso cittadini (2 dei quali dell'ATL e della Provincia di Asti) non funzionano o addirittura proprio non esistono a distanza di quasi 2 anni. 

Nella tabella di seguito il resoconto dettagliato del sopralluogo che Asti Possibile ha effettuato con i Consiglieri comunali Aceto, Bosia e Scognamiglio. Risultano non funzionanti i punti di accesso di Piazza Libertà (ATL), Piazza Catena, il Movicentro, il Tribunale e il parco Lungo Tanaro. Risultano addirittura mai installati i punti di accesso di Piazza Roma e dello Stadio comunale.

A differenza del visconte, però, non è stata una palla di cannone a dimezzare il servizio, ma la scelta politica sbagliata di offrire connettività senza fili a costo zero (?) per le casse comunali.
Chiunque sa che le apparecchiature tecnologiche di un network Wi-Fi e la gestione del servizio nel suo complesso necessitano di un minimo di manutenzione, assistenza e periodico ammodernamento. Come è possibile far fronte a tutto ciò a costo zero? Senza mettere in campo politiche trasparenti, nuove e coraggiose è praticamente impossibile: come al solito è stata preferita la strada più semplice, quella finalizzata a un ritorno d'immagine nell'immediato, quella che risulta inevitabilmente scarsamente lungimirante.

Manifestiamo inoltre la nostra preoccupazione per la predisposizione dei nuovi punti di accesso acquistati con i soldi del PISU: che fine hanno fatto? Quando diventeranno utilizzabili? Mi auguro che per questi e gli annunciati futuri collegamenti Wi-Fi delle frazioni sia riservata maggiore attenzione e garantito un funzionamento e una fruibilità reale, non solo sulla carta (di giornale).

Ci auguriamo che alla fine, come il visconte Medardo di Terralba, le due parti del Wi-Fi astigiano, quella funzionante e quella no, possano ricomporsi per offrire alla città una connettività degna di una località che si prefigge di attrarre turisti anche mediante l'ausilio di reali e fruibili servizi aggiuntivi.


I Consiglieri comunali di Minoranza
Clemente Elis Aceto
Anna Bosia
Massimo Scognamiglio

DISLOCAZIONE ESISTE? FUNZIONA? OSSERVAZIONI
Corso Alfieri SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione
La velocità è di 2 Mbps in download e 0,6 Mbps in upload
Piazza Alfieri (Provincia di Asti) SI SI Non è gestito dal Comune di Asti. Funziona correttamente.
Piazza Libertà (ATL) SI NO Non è gestito dal Comune di Asti. Non ci si connette
Piazza Roma NO NO Non esiste SSID “cittadiasti” mai attivato e ne esiste uno “COMUNEASTI-HotSpot” che confonde l’utente
Piazza San Secondo SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione
La velocità è di 3,9 Mbps in download e 0,43 Mbps in upload
Piazza Statuto SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione
La velocità è di 3,88 Mbps in download e 0,8 Mbps in upload
Piazza Medici SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione.
La velocità è di 2,76 Mbps in download e 0,41 Mbps in upload
Piazza Catena SI NO Non risponde il server Radius di autenticazione
Piazza Campo del Palio SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione.
La velocità è di 2 Mbps in download e 0,4 Mbps in upload
Movicentro SI NO Si collega a fatica e quando ottiene un indirizzo IP non consente la navigazione
Palazzo di Giustizia Maurizio Laudi SI NO Si collega ma non propone l’autenticazione e non consente la  navigazione
Teatro Vittorio Alfieri SI SI Funziona il collegamento e l’autenticazione.
La velocità è di 2,05 Mbps in download e 0,8 Mbps in upload
Stadio Comunale Censin Bosia NO NO Non esiste antenna. Forse in futuro grazie alla convenzione tra Prefettura, Provincia, Comune di Asti e Vigili del Fuoco
Parco Lungo Tanaro
(Campo da Rugby)
SI NO Esiste un palo con una probabile antenna ma non vi è traccia di un SSID “cittadiasti” a cui collegarsi