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martedì 17 luglio 2018

L'orgoglio di essere quel che si è. Anche ad Asti


Si moltiplicano i pareri negativi dei partiti di maggioranza in Consiglio comunale ad Asti, contrari ad ospitare il Gay Pride.

Fortunatamente i cittadini astigiani hanno un grado di civiltà sempre superiore ai propri governanti e si faranno trovare certamente pronti ad accogliere la festa dell'uguaglianza.

Ricordo a queste forze politiche che spetta a loro la promozione di una cultura che rispetti e valorizzi le uguaglianze attraverso la fondamentale azione delle Istituzioni di cui fanno parte, specialmente se, come in questo caso, sono immediatamente vicine ai cittadini.

Non si partecipa al Gay Pride per "manifestare un'idea": si partecipa per urlare al mondo intero l'orgoglio di essere quel che si è.

Saremo una città completamente civile quando anche le forze politiche, oggi confuse sul Gay Pride, prenderanno atto delle uguaglianze già sancite dai cittadini, dal buonsenso e dalla Costituzione italiana.

Solo allora non si renderà più necessario festeggiare e patrocinare il Gay Pride.

Clemente Elis Aceto
Militante di Possibile
Ex Consigliere Comunale

mercoledì 13 giugno 2018

Galvagno e il progetto di ciclabile che già c'è


Leggo sui giornali di oggi, 13 giugno 2018, un intervento di Giorgio Galvagno, esponente del "Movimento Galvagno", inerente la Tangenziale Sud Ovest e la proposta di progettazione di una futuribile rete ciclabile UNESCO.

Tralasciando la questione Tangenziale Sud Ovest, do il buongiorno a Giorgio Galvagno!

Lo informo infatti che, anche grazie alla FIAB astigiana e alle sinergie politico-territoriali messe in campo durante la precedente Amministrazione, Asti risulta già capofila di un progetto denominato "Ciclovia Terre UNESCO" che prevede la realizzazione di un circuito di piste ciclabili Asti-Alba-Alessandria-Casale. Una rete di 240 km di percorsi cicloturistici, che collegheranno 38 Comuni, attraverso i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio dell'umanità. Lo studio di fattibilità è già stato realizzato e presentato il 6 febbraio 2017 dalla Provincia di Asti Capofila e finanziato con l'adesione a un bando regionale. Per tutti i Comuni interessati si tratta ora di tentare di reperire i fondi necessari alla concreta realizzazione, non solo a livello locale, ma anche attingendo a finanziamenti regionali ed europei.

Informo anche Giorgio Galvagno del fatto che l'attuale Amministrazione comunale che sostiene e di cui fa parte tramite gli eletti della sua lista, a marzo 2018 (3 mesi fa!) ha volontariamente rinunciato all'adesione al bando (e quindi a importanti risorse finanziarie) denominato "Percorsi Ciclabili Sicuri", destinato proprio alla realizzazione della parte astigiana della rete di ciclabili che ora auspica e sostiene. Ci auguriamo per il futuro che Giorgio Galvagno e il suo movimento possano intervenire con maggior tempestività.

Clemente Elis Aceto
Ex Consigliere comunale
Consigliere FIAB Asti



martedì 15 maggio 2018

Astigiani spremuti anche con Neos Park, Mense scolastiche e TARI


Oltre a colpire pesantemente le fasce più deboli, i rincari dell'Amministrazione Rasero comportano anche l'introduzione di diverse singolarità che ci hanno segnalato i cittadini astigiani durante la raccolta firme. Per esempio, chi utilizza il Neos Park, lo strumento elettronico da posizionare sul cruscotto dell'autovettura per il pagamento del parcheggio, ha subito la cancellazione dell'incentivo prima esistente: le due tariffe son passate così da 1 e 1,30 €/h a 1,20 e 1,50 €/h, rendendo così meno conveniente uno strumento che consentirebbe ai cittadini il pagamento dei minuti effettivi di parcheggio.

Seconda singolarità: i residenti delle zone ZTL/ZTM, possessori di due automobili, hanno visto incrementare il costo dell'abbonamento annuale della prima auto da 60 a 150 euro e della seconda auto, non più agevolata, da 60 a 300 euro, il prezzo pieno, con un incremento di 330 euro a famiglia!

Terza singolarità: il costo del singolo buono della mensa scolastica subisce un aumento fino a 30 centesimi a cui non corrisponde però un incremento della qualità del pasto. Anzi, in territori come i nostri, caratterizzati da una profonda tradizione gastronomica, Asti risulta fanalino di coda nella classifica dei menù delle scuole primarie stilata in 51 città italiane. L'Amministrazione dovrebbe riflettere su questo dato e avere maggior riguardo per l'impiego di prodotti a chilometro zero, per la certificazione dei prodotti primari, per la rintracciabilità dei cibi e per la diversificazione della dieta dei nostri bambini. Non si aumentano i costi di un servizio scadente!

Dulcis in fundo... La TARI: una famiglia di 3 persone che abita un alloggio di 66 mq, ha visto leggermente diminuire negli ultimi anni la sua tariffa rifiuti come segue: anno 2015 - 354 euro, anno 2016 - 352 euro, anno 2017 - 344 euro. Con l'avvento della nuova Amministrazione si ritrova ora a pagare più di tre anni fa: 364 euro nel 2018! Ma il bello deve ancora venire... Rileviamo che mentre a Torino le banche rientrano in un'unica categoria con "Locali destinati ad uffici in genere, Istituti assicurativi, finanziari e privati, Locali occupati direttamente da Enti o Associazioni con fini assistenziali politici, culturali" (che paga 3,31331 €/mq/anno di tariffa fissa e 3,40992 €/mq/anno di tariffa variabile), ad Asti esistono due categorie: quella "Uffici, agenzie, studi professionali" che paga un costo comparabile con la categoria Torinese (3,316 €/mq/anno di tariffa fissa e 3,765 €/mq/anno di tariffa variabile). L'altra categoria, "Banche ed Istituti di credito", paga decisamente meno (1,331 €/mq/anno di tariffa fissa e 1,521 €/mq/anno di tariffa variabile). A proposito della commistione astigiana banche-politica, se proprio voleva aumentare la TARI, perchè l'Amministrazione non ha finalmente inserito le banche nella stessa categoria di "Uffici, agenzie, studi professionali" anziché vessare le famiglie astigiane già colpite da tutti gli altri aumenti?

Vi invitiamo a venire a firmare ai banchetti oppure a diventare comitato di voi stessi scaricando e stampando il modulo di raccolta e facendolo firmare a più persone possibile.

Clemente Elis Aceto
Ex Consigliere comunale
Asti Possibile

venerdì 4 maggio 2018

Aumenti di tariffe e servizi astigiani: ognuno diventi comitato di se stesso


Dopo la prima positiva e proficua sessione, a breve torneremo a organizzare ed allestire in città i banchetti di raccolta firme contro gli aumenti indiscriminati dell'attuale Amministrazione, i cui effetti iniziano a farsi sentire pesantemente.

La "spremuta" degli astigiani in breve:

  • +1 mln di entrate tributarie nel 2018
  • +5% di Tariffa Rifiuti
  • +20 centesimi sul singolo biglietto autobus
  • +1,20 euro sul costo della navetta elettrica prima gratuita
  • +12 euro l'abbonamento autobus, +8 euro quello per studenti
  • +90 euro per i parcheggi ZTL/ZTM
  • fino a 30 centesimi di aumento del buono mensa scolastico
  • Aumento dei servizi cimiteriali

Ognuno diventi comitato di se stesso, scarichi i seguenti moduli, li stampi e li faccia firmare a chi s'è sentito infilare le mani nelle tasche. Poi ci contatti per la riconsegna o li riporti ai nostri banchetti.

Modulo 2 facciate da stampare su foglio A4 fronte-retro:
https://goo.gl/och8hi
Modulo 4 facciate da stampare su foglio A3 fronte-retro:
https://goo.gl/KazAZy

Chi non potesse stampare, può passare a ritirare i moduli prestampati ai nostri banchetti.


giovedì 1 febbraio 2018

Amministrazione diversa, ma solite nomine e solite questioni


"Il Consiglio di Amministrazione dell’Asp, riunitosi il 15 gennaio 2018, ha dato mandato alla presidente Giovanna Beccuti di convocare per venerdì 9 febbraio, alle 10, l’Assemblea ordinaria dei soci. All’ordine del giorno la revoca degli amministratori e la nomina dei nuovi componenti il CdA. Si è dunque dato seguito alla richiesta avanzata il 28 dicembre dal sindaco di Asti Maurizio Rasero. La data del 9 febbraio è stata concordata tra il socio pubblico e quello privato dell’Asp (rispettivamente Comune di Asti e Nos Nord Ovest Servizi)." (Gazzetta d'Asti)

Ma fatemi capire: a quale costo per la collettività si revocano anticipatamente i vecchi nominati #ASP per far spazio ai nuovi? Alla fine i cittadini pagheranno contemporaneamente sia quelli vecchi che quelli nuovi? Prima della nomina di quelli nuovi, per trasparenza si pubblicheranno i curricula presentati sul sito del Comune di Asti o si farà tutto d'imperio e sottotraccia? Saranno privilegiate competenze e merito o saranno i soliti "nomi e buoi dei partiti tuoi"?

Clemente Elis Aceto

Abbiamo parlato di nomine anche qui, qui, qui, qui e qui

giovedì 15 giugno 2017

Sogniamo un'oasi di bene comune


Avvertiamo in città un rinnovato fermento riguardante le sorti dell'Oasi dell'Immacolata, situata in zona Don Bosco, anche da parte di chi è stato poco attento precedentemente. Lo scorso aprile, ben prima delle elezioni amministrative, #unitisipuò presentò in merito un'interpellanza e ottenne come risultato, secondo le risposte consultabili qui e qui, una delibera di Giunta dell'Amministrazione uscente. Tale proposta di Giunta, che dovrà essere votata dal prossimo Consiglio comunale, prevederebbe l'introduzione di vincoli conservativi sui fabbricati esistenti così da impedirne la demolizione. Tutto positivo se non fosse che della DGC parrebbe non esservi alcuna traccia e per questo approfondiremo ulteriormente la questione.

Attualmente il sito dell'Oasi dell'Immacolata ha già un vincolo ad “area a verde privato” in cui non è consentita la realizzazione di nuove costruzioni. Per attribuire all'area una capacità edificatoria occorrerebbe una nuova Variante al P.R.G. da sottoporre comunque al vaglio del Consiglio comunale. Ovviamente #unitisipuò osteggerebbe ancora una volta questa iniziativa.

Con l'obiettivo di arrestare il consumo di suolo, la riduzione del verde cittadino, l'aumento del traffico e del conseguente inquinamento, crediamo sia inopportuno incrementare ulteriormente l'offerta della grande distribuzione astigiana, soprattutto in un contesto di elevata concentrazione di luoghi sensibili come la scuola elementare Mazzarello, la casa di riposo Marello e l'ospedale Cardinal Massaia.

Pur comprendendo, da parte della Diocesi, la necessità di trovare risorse economiche per garantire continuità al funzionamento di altre strutture, auspichiamo che l'Oasi, per la posizione in cui è collocata, non debba trasformarsi in occasione di divisioni o proteste da parte dei cittadini oltre che problema di carattere urbanistico.

Riteniamo che gli edifici ed il parco dell'Oasi dell'Immacolata debbano essere utilizzati per una delle molteplici attività di cui la Chiesa si fa promotrice e che sulla logica del commercio prevalga quella del bene comune. Insomma non un'oasi di grande commercio ma un'oasi di bene comune.

Le Liste "#unitisipuò" e "Passarino - Un Sindaco per Amico"


Il contributo di due cittadine sull'argomento - La Stampa del 15/06/2017

Il contributo di una cittadina e diverse associazioni - La Stampa del 17/06/2017 

lunedì 12 giugno 2017

109 volte grazie!


109 volte grazie! Grazie a coloro i quali hanno espresso la preferenza per me.

5 anni di Consiglio comunale non sono sempre stati felici. Credo che questo risultato sia la risposta migliore a tutti coloro i quali dicevano che le mie preferenze del 2012 erano solo frutto della candidatura nel Pd. La risposta migliore a tutti quelli che mi hanno augurato di non ritornare in Consiglio comunale aggiungendo che "non si sarebbe sentita la mia mancanza". La risposta migliore a chi ti toglie persino il saluto semplicemente per il fatto di dire ed agire secondo ciò che pensi. La risposta migliore a chi "anche lui è un povero cristo". La miglior risposta a chi pensa di avermi "cacciato con una pedata". E invece sarò ancora qui a battagliare, dentro o fuori il Consiglio, con il doppio della determinazione.

Grazie ai 2251 che hanno votato Passarino e ai 2152 che hanno votato le due liste.

Da grandi numeri derivano grandi responsabilità. Ce la metteremo tutta per tentare di essere all'altezza della rinnovata fiducia. Continuare a lottare per una città migliore si deve e abbiamo dimostrato a noi stessi e agli altri che #unitisipuò

Clemente Elis Aceto

martedì 16 maggio 2017

Cosa serve sapere per votare correttamente

COME SI VOTA

E' necessario recarsi al proprio seggio, indicato sulla tessera elettorale, munito di un documento di identità (Patente o Carta d'identità) in corso di validità (è bene controllarne la scadenza). E' ovviamente necessaria la tessera elettorale (è bene controllare che non sia esaurita).

LA TESSERA ELETTORALE

La tessera elettorale è un documento permanente, rilasciato dal Comune di Asti al momento dell’iscrizione nelle liste elettorali e viene consegnata a domicilio da un incaricato del Comune (agente polizia municipale, messo comunale, ecc).
  • Nel caso di cambio di residenza in altro Comune la tessera, precedentemente rilasciata dal Comune di Asti, dovrà essere consegnata al Comune di nuova residenza, ricevendone in cambio una nuova.
  • Nel caso di cambio di indirizzo all’interno del Comune, viene inviato al domicilio dell’elettore, per posta, un’etichetta adesiva da apporre nell’apposito riquadro sulla tessera elettorale già in possesso. Se il tagliando viene smarrito sarà necessario rivolgersi all’Ufficio Elettorale che gratuitamente provvedrà a rilasciarne una copia.
  • Nel caso di deterioramento, con conseguente inutilizzabilità, viene rilasciato un duplicato della tessera previa domanda e consegna dell’originale deteriorato. (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato presso l’Ufficio Elettorale, previa domanda corredata da dichiarazione di smarrimento. (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di furto l’elettore può richiedere un duplicato presso l’Ufficio Elettorale, previa domanda corredata da denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza (Carabinieri o Questura). (Il rilascio è immediato presso l’Ufficio Elettorale)
  • Nel caso di esaurimento degli spazi destinati al bollo di sezione sul retro della tessera, l'elettore deve recarsi all'ufficio Elettorale per il rilascio di una nuova tessera.

CHI CONTATTARE PER INFORMAZIONI

Servizio Elettorale e URP - Via Edmondo de Amicis, 8, Asti, 14100, Piemonte, Italia
Telefono: 0141 399414

COME ESPRIMERE CORRETTAMENTE LA PREFERENZA

Per esprimere correttamente il voto occorre barrare il nome del candidato a Sindaco GIUSEPPE PASSARINO posizionato in alto a sinistra sulla scheda elettorale di colore azzurro. Quindi barrare UN SOLO simbolo delle due liste a sostegno e scrivere accanto il COGNOME del candidato al Consiglio comunale cui si vuole dare la preferenza. (Vedi immagine sotto)

Clicca l'immagine qui per ingrandire
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Tracciando una X solamente sul simbolo della lista e indicando il Cognome del candidato alla carica di Consigliere comunale cui si vuole esprimere la preferenza, il voto verrà automaticamente esteso al candidato Sindaco collegato alla lista. (Vedi immagine sotto)

Clicca sull'immagine per ingrandirla
NOVITA' 

E' possibile aggiungere, immediatamente sotto, la preferenza a un secondo candidato della stessa lista purché di sesso differente dal primo. Quindi, se si vogliono esprimere due preferenze, dopo aver barrato il simbolo della lista si possono scrivere i cognomi di un uomo e una donna appartenenti alla medesima lista.


mercoledì 12 aprile 2017

Perchè la direzione Asl di Asti non chiarisce?


Nelle ultime settimane i giornali locali hanno riportato le preoccupazioni espresse da forze politiche e Consiglieri comunali relativamente ad ipotesi di ridimensionamento del sistema informatico di digitalizzazione della nostra Asl. In particolare il Consigliere Scognamiglio ha spiegato molto bene il valore dell’attuale organizzazione e la qualità da essa espressa in termini di archivio e trasferimento di diagnostica per immagini, cartella clinica e dossier elettronico, gestione farmacologica del paziente e dotazione del degente di braccialetto elettronico. Peculiarità queste che pongono i processi informatici dell’Asl Asti all'avanguardia nel panorama piemontese.

Gli attuali appalti dei sistemi di gestione andranno fra breve a scadenza di conseguenza l’Asl dovrà attivare, nel rispetto della normativa vigente, una nuova gara d'appalto finalizzata, per quanto possibile, al risparmio economico mantenendo la qualità esistente. Questo è quanto ha chiesto “la Politica” all'attuale Direzione Generale: la garanzia occupazionale in una città particolarmente sofferente in tale ambito e la garanzia del mantenimento della qualità esistente perché non è possibile che, partendo da una posizione di maggiore levatura qualitativa, Asti sia penalizzata ancora una volta rispetto ad altre Aziende sanitarie.

Già nel 2014 l’Asl astigiana subì, nei fatti, un ridimensionamento della sua offerta sanitaria, del suo prestigio, dei suoi posti letto. La famigerata delibera regionale relativa alla rete ospedaliera ha ridotto, soprattutto in prospettiva, le potenzialità della nostra offerta di salute. Se è vero che il progetto originale non è interamente passato grazie alla mobilitazione degli astigiani, nei fatti, la sanità astigiana è stata comunque depauperata. Le sofferenze del Pronto Soccorso dello scorso inverno rappresentano la palese dimostrazione. Si tratta di un cambiamento sottotraccia, i cui esiti negativi saranno percepiti nella loro interezza solo fra qualche anno ma, concretamente, il ridimensionamento è già avvenuto: basti pensare che sino ad un anno fa la Provincia di Asti contava due Ospedali, oggi l’Ospedale di Nizza non esiste più e quasi tutti i suoi posti letto per acuti sono stati soppressi.

Questo stillicidio strisciante va ora a colpire un altro “fiore all'occhiello” del sistema astigiano poiché l’informatica Asl ha attivato sinergie con ASP e Comune. Pensiamo che questi siano argomenti seri, ma di fronte a questi fatti assistiamo al “silenzio assordante” (e a questo punto colpevole), della Direzione Generale ASL e della Regione. Non smentire nè confermare, ma proseguire nel ridimensionamento pare, francamente, un atteggiamento poco sensibile e attento nei confronti di tutta la comunità astigiana sul modello del: << dicano e scrivano ciò che più gli aggrada, noi proseguiamo per la nostra strada>>.

Pensiamo che le Istituzioni non possano e non debbano agire in questo modo e chiediamo al Sindaco ancora in carica di farsi carico del problema invitando la Direzione Generale della Asl AT ad esprimersi. Siamo stanchi di subire costantemente scelte imposte dall'alto da parte di chi viene da fuori Asti e svolge il proprio mandato all'insegna dell’obbedienza assoluta verso Torino o Alessandria; così come siamo francamente stanchi di assistere impotenti alla migrazione dei “nostri pezzi pregiati” verso altre realtà storicamente più arretrate di noi. E per favore, nessuno si permetta di agitare lo spettro del campanilismo: difendiamo “solo” il lavoro e le intelligenze del nostro territorio.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

sabato 8 aprile 2017

Nomine: è necessario che pensieri e azioni collimino


Il 31 marzo 2017 ho inviato la seguente richiesta a tutti i Consiglieri del Comune di Asti attualmente in carica:

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Gentili Colleghi Consiglieri,


la presente per ricordare che, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 2 marzo 2016, proposi uno specifico ordine del giorno (allegato) per sollecitare il Comune di Asti a dotarsi di un apposito “Regolamento sugli indirizzi e le procedure per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate".
Ritengo che le precedenti nomine comunali abbiano suscitato non poche perplessità sia nel merito delle scelte che nel metodo. In attesa delle nuove imminenti nomine presso ASP e GAIA, ritengo che la mia proposta di regolamentarle offrirebbe in futuro, alle istituzioni e all'intera città, un contributo per realizzare un'autentica partecipazione democratica finalizzata a valorizzare il merito e le competenze per chi assume incarichi pubblici. Lo scopo sarebbe di consentire di avvalersi delle migliori professionalità ed energie disponibili nella società astigiana per ottenere il massimo di efficienza e di risultati per la città.

Se anche voi la pensate così, vi invito a firmare con me, trasformando l'odg in proposta al Consiglio comunale in virtù dei seguenti:

    art. 42 comma 2 lettera a) del TUEL
    art. 43 comma 1 del TUEL
    art. 3 comma 2 dello Statuto comunale
    art. 24 comma 2 dello Statuto comunale
    art.49 comma 1 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari

Vi ricordo che, ai sensi dell'art.49 comma 4 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari, qualora la proposta al Consiglio comunale fosse sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri, cioè 7, il Presidente sarebbe tenuto a riunire il Consiglio comunale in un termine non superiore a venti giorni inserendo il documento stesso all'o.d.g.

In attesa di un vostro gentile riscontro, colgo l'occasione per ringraziarvi dell'attenzione e salutare cordialmente.
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Nessuna forza politica, movimento, lista civica o Consigliere comunale ha risposto in maniera positiva alla mia richiesta di dotare il Comune di Asti di un Regolamento sulle nomine così come previsto dallo Statuto comunale. Deduco che tutti coloro i quali si lamentano dei poteri forti al governo della città o esprimono pareri sulla necessità di una selezione basata su merito e competenze, in realtà, facciano solo finta.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

giovedì 30 marzo 2017

RecuperiamOli, altrimenti siamo fritti


Gli oli vegetali sono quelli che utilizziamo tutti i giorni in cucina: nella scatoletta di tonno, per friggere, per conservare gli alimenti, ecc... Capita ai più di smaltirli in maniera non corretta: bisognerebbe raccoglierli in contenitori da depositare all'ecocentro, ma vengono gettati nel lavandino ignorando i costi generati per la collettività e gli effetti inquinanti per l'ambiente. Senza parlare delle ricadute positive sul territorio, anche occupazionali, che si potrebbero ottenere raccogliendo e rivendendo il prodotto che ha un valore di mercato di circa 500/600 euro a tonnellata: almeno 600.000 euro di ricavi all'anno gettati nei lavandini della Provincia di Asti e 450.000 euro di costi per depurare gli scarichi.

Fin qui ci siamo? Ora seguitemi...

Anni fa accadevano tre cose attualmente inimmaginabili: l'inquinamento era inferiore, le nostre nonne raccoglievano proprio quegli oli per farne sapone e le scuole avevano i soldi per acquistare il sapone lavamani. Rispetto a un tempo, oggi l'inquinamento è superiore, tutti gli alunni delle scuole astigiane portano il sapone da casa e nessun cittadino raccoglie più olio esausto per farne sapone.

Sareste disposti, invece, a impegnarvi nella raccolta di questi oli per una nobile causa? Ci sono diversi esempi analoghi: pensiamo alla raccolta dei tappi di plastica e di sughero per sostenere questo o quel progetto di solidarietà. Cosa pensereste se vi dicessi, per esempio, che in cambio del vostro sforzo si potrebbe valutare la possibilità di rifornire gratuitamente tutte le scuole astigiane del sapone per le mani?

Nel 2014, inviando l'e-mail sotto riportata, proponevo di pensare alla raccolta strutturata dell'olio vegetale esausto. A parte i soliti detrattori  e benaltristi, l'ASP dimostrò interesse ma da allora nessuna iniziativa è stata messa in campo.

Oggi ci riprovo...

Visitando domenica scorsa il Treno Verde di Legambiente, ho appreso che l'intera provincia di Cuneo (poi ci lamentiamo che là sono sempre avanti, eh?) effettua già la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti, prodotti dai Cittadini e dalle attività Commerciali, grazie a una giovane azienda che si sta rapidamente espandendo, anche in termini occupazionali, a un tiro di schioppo da Asti (guarda caso nell'albese, eh?). Prefiggendosi di trasformare il rifiuto in una risorsa, con l'ausilio dell'università di Torino sta producendo sapone grazie all'olio recuperato. Alla mia domanda: "quanto costerebbe al Comune e alla Provincia di Asti organizzare una raccolta di questo tipo?", la risposta è stata la parola magica che ogni amministratore vorrebbe sentirsi dire: "zero, pensiamo a tutto noi: pubblicità, cassonetti, raccolta, trattamento, educazione scolastica, ecc...".

Vediamo se almeno la parolina magica riuscirà questa volta a smuovere "la volontà" degli amministratori di Enti e partecipate astigiane o se riusciranno nuovamente a tarpare le ali di chi fa del semplice buonsenso la propria missione ambientale e imprenditoriale... Per esempio com'è già successo con la messa al bando degli ecocompattatori per le bottiglie di plastica. Ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta...

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

       


Gentili Assessore all'Ambiente, Presidente ASP, Presidente Commissione Ambiente,

nell'ottica di incrementare la raccolta differenziata, accanto a una rinnovata comunicazione sulla stessa di cui si sta discutendo, non sarebbe possibile valutare, come fanno altri Comuni italiani, l'installazione di cassonetti (o il porta a porta) per la raccolta degli oli vegetali? Questi risultano particolarmente pericolosi per l'ambiente (intasamento delle reti fognarie con i conseguenti costi di manutenzione, maggior costo per la depurazione delle acque a carico dei cittadini, inquinamento delle falde, inquinamento delle acque superficiali con danni all'ecosistema, alla flora e alla fauna) ma anche una fonte di risparmio energetico perché è possibile, dopo corretti processi di rigenerazione, un suo riutilizzo industriale o per la produzione di biocarburante.

Tale raccolta aiuterebbe anche il Comune di Asti, aderente ad Horizon 2020, al raggiungimento degli obiettivi fissati dalle UE per il 2020...

Perchè non fare di ASP un'azienda incaricata C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento Oli vegetali e grassi animali) di raccolta piemontese? Un recupero efficiente trasforma un costo ambientale ed economico in una risorsa con sviluppo delle attività industriali, artigianali, logistiche e commerciali importanti anche per creare lavoro e occupazione.

In Italia vengono, ogni anno, immessi al consumo (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) 1.400.000.000 di chili (1.400.000 ton)  di olio vegetale per un consumo medio pro capite di circa 25 Kg. annui  (fonte Ministero della Sanità). Di questa quantità si stima un residuo non utilizzato pari a circa il 20%. Ci troviamo quindi di fronte ad oltre 280 milioni di chili (280 mila ton.) di olio vegetale usato, circa 5 Kg. a testa, che ogni anno “restituiamo” all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi “ricco” di sostanze inquinanti.
Consideriamo che il Valore medio di Mercato del rifiuto si aggira attorno a 500/600 euro a tonnellata.