domenica 6 novembre 2016

La Riforma costituzionale cangiante che rinvia decisioni fondamentali


La Riforma costituzionale, su cui saremo chiamati ad esprimerci con il referendum il prossimo 4 dicembre, contiene in moltissimi casi rimandi a successive leggi costituzionali e/o regolamenti ancora assolutamente da scrivere, decidere e definire nei contenuti.

Per esempio:
  1. secondo il nuovo art.64, "Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni". In sostanza la maggioranza di governo deciderà e scriverà, successivamente all'approvazione della riforma, il regolamento delle minoranze. La maggioranza potrebbe approvare un testo lesivo dei diritti dei meno rappresentati.
  2. la regolamentazione e l'effettiva introduzione dei referendum propositivi e d’indirizzo è rinviata a successive leggi costituzionali e ordinarie (esattamente bicamerali come ora). Anche la Costituzione entrata in vigore nel 1948 prevedeva gli attuali referendum abrogativi ma son passati decenni prima di riempirli di contenuti e poterli utilizzare davvero.
  3. l'applicazione della clausola di supremazia, il nuovo titolo V e la rappresentanza nel nuovo Senato delle Regioni a statuto speciale (che con 9,1 mln di cittadini rappresentano un sesto del Paese) sono rinviati a data da destinarsi, a seguito dell'approvazione di una legge costituzionale redatta d'intesa tra le stesse Regioni e lo Stato, ammesso che si accordino.
  4. i Consigli regionali eleggeranno i nuovi Senatori, secondo l'art.57 "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi". Come verrà declinata a livello regolamentare e operativo un'elezione conto terzi di questo tipo?
  5. l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, le cui firme necessarie alla presentazione sono state triplicate passando da 50.000 a 150.000, è rinviato ai regolamenti parlamentari mentre sarebbe stato meglio inserirlo direttamente in Costituzione.
La Costituzione è una cosa importante, sono le regole del "gioco democratico", sono le fondamenta della casa repubblicana che ci accomuna e garantisce a tutti, ma proprio tutti, di essere correttamente rappresentati. E' troppo importante per poter essere approvata su basi importantissime ancora tutte da decidere, concordare e scrivere.

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto

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