mercoledì 12 aprile 2017

Perchè la direzione Asl di Asti non chiarisce?


Nelle ultime settimane i giornali locali hanno riportato le preoccupazioni espresse da forze politiche e Consiglieri comunali relativamente ad ipotesi di ridimensionamento del sistema informatico di digitalizzazione della nostra Asl. In particolare il Consigliere Scognamiglio ha spiegato molto bene il valore dell’attuale organizzazione e la qualità da essa espressa in termini di archivio e trasferimento di diagnostica per immagini, cartella clinica e dossier elettronico, gestione farmacologica del paziente e dotazione del degente di braccialetto elettronico. Peculiarità queste che pongono i processi informatici dell’Asl Asti all'avanguardia nel panorama piemontese.

Gli attuali appalti dei sistemi di gestione andranno fra breve a scadenza di conseguenza l’Asl dovrà attivare, nel rispetto della normativa vigente, una nuova gara d'appalto finalizzata, per quanto possibile, al risparmio economico mantenendo la qualità esistente. Questo è quanto ha chiesto “la Politica” all'attuale Direzione Generale: la garanzia occupazionale in una città particolarmente sofferente in tale ambito e la garanzia del mantenimento della qualità esistente perché non è possibile che, partendo da una posizione di maggiore levatura qualitativa, Asti sia penalizzata ancora una volta rispetto ad altre Aziende sanitarie.

Già nel 2014 l’Asl astigiana subì, nei fatti, un ridimensionamento della sua offerta sanitaria, del suo prestigio, dei suoi posti letto. La famigerata delibera regionale relativa alla rete ospedaliera ha ridotto, soprattutto in prospettiva, le potenzialità della nostra offerta di salute. Se è vero che il progetto originale non è interamente passato grazie alla mobilitazione degli astigiani, nei fatti, la sanità astigiana è stata comunque depauperata. Le sofferenze del Pronto Soccorso dello scorso inverno rappresentano la palese dimostrazione. Si tratta di un cambiamento sottotraccia, i cui esiti negativi saranno percepiti nella loro interezza solo fra qualche anno ma, concretamente, il ridimensionamento è già avvenuto: basti pensare che sino ad un anno fa la Provincia di Asti contava due Ospedali, oggi l’Ospedale di Nizza non esiste più e quasi tutti i suoi posti letto per acuti sono stati soppressi.

Questo stillicidio strisciante va ora a colpire un altro “fiore all'occhiello” del sistema astigiano poiché l’informatica Asl ha attivato sinergie con ASP e Comune. Pensiamo che questi siano argomenti seri, ma di fronte a questi fatti assistiamo al “silenzio assordante” (e a questo punto colpevole), della Direzione Generale ASL e della Regione. Non smentire nè confermare, ma proseguire nel ridimensionamento pare, francamente, un atteggiamento poco sensibile e attento nei confronti di tutta la comunità astigiana sul modello del: << dicano e scrivano ciò che più gli aggrada, noi proseguiamo per la nostra strada>>.

Pensiamo che le Istituzioni non possano e non debbano agire in questo modo e chiediamo al Sindaco ancora in carica di farsi carico del problema invitando la Direzione Generale della Asl AT ad esprimersi. Siamo stanchi di subire costantemente scelte imposte dall'alto da parte di chi viene da fuori Asti e svolge il proprio mandato all'insegna dell’obbedienza assoluta verso Torino o Alessandria; così come siamo francamente stanchi di assistere impotenti alla migrazione dei “nostri pezzi pregiati” verso altre realtà storicamente più arretrate di noi. E per favore, nessuno si permetta di agitare lo spettro del campanilismo: difendiamo “solo” il lavoro e le intelligenze del nostro territorio.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

sabato 8 aprile 2017

Nomine: è necessario che pensieri e azioni collimino


Il 31 marzo 2017 ho inviato la seguente richiesta a tutti i Consiglieri del Comune di Asti attualmente in carica:

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Gentili Colleghi Consiglieri,


la presente per ricordare che, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 2 marzo 2016, proposi uno specifico ordine del giorno (allegato) per sollecitare il Comune di Asti a dotarsi di un apposito “Regolamento sugli indirizzi e le procedure per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate".
Ritengo che le precedenti nomine comunali abbiano suscitato non poche perplessità sia nel merito delle scelte che nel metodo. In attesa delle nuove imminenti nomine presso ASP e GAIA, ritengo che la mia proposta di regolamentarle offrirebbe in futuro, alle istituzioni e all'intera città, un contributo per realizzare un'autentica partecipazione democratica finalizzata a valorizzare il merito e le competenze per chi assume incarichi pubblici. Lo scopo sarebbe di consentire di avvalersi delle migliori professionalità ed energie disponibili nella società astigiana per ottenere il massimo di efficienza e di risultati per la città.

Se anche voi la pensate così, vi invito a firmare con me, trasformando l'odg in proposta al Consiglio comunale in virtù dei seguenti:

    art. 42 comma 2 lettera a) del TUEL
    art. 43 comma 1 del TUEL
    art. 3 comma 2 dello Statuto comunale
    art. 24 comma 2 dello Statuto comunale
    art.49 comma 1 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari

Vi ricordo che, ai sensi dell'art.49 comma 4 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari, qualora la proposta al Consiglio comunale fosse sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri, cioè 7, il Presidente sarebbe tenuto a riunire il Consiglio comunale in un termine non superiore a venti giorni inserendo il documento stesso all'o.d.g.

In attesa di un vostro gentile riscontro, colgo l'occasione per ringraziarvi dell'attenzione e salutare cordialmente.
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Nessuna forza politica, movimento, lista civica o Consigliere comunale ha risposto in maniera positiva alla mia richiesta di dotare il Comune di Asti di un Regolamento sulle nomine così come previsto dallo Statuto comunale. Deduco che tutti coloro i quali si lamentano dei poteri forti al governo della città o esprimono pareri sulla necessità di una selezione basata su merito e competenze, in realtà, facciano solo finta.

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

giovedì 30 marzo 2017

RecuperiamOli, altrimenti siamo fritti


Gli oli vegetali sono quelli che utilizziamo tutti i giorni in cucina: nella scatoletta di tonno, per friggere, per conservare gli alimenti, ecc... Capita ai più di smaltirli in maniera non corretta: bisognerebbe raccoglierli in contenitori da depositare all'ecocentro, ma vengono gettati nel lavandino ignorando i costi generati per la collettività e gli effetti inquinanti per l'ambiente. Senza parlare delle ricadute positive sul territorio, anche occupazionali, che si potrebbero ottenere raccogliendo e rivendendo il prodotto che ha un valore di mercato di circa 500/600 euro a tonnellata: almeno 600.000 euro di ricavi all'anno gettati nei lavandini della Provincia di Asti e 450.000 euro di costi per depurare gli scarichi.

Fin qui ci siamo? Ora seguitemi...

Anni fa accadevano tre cose attualmente inimmaginabili: l'inquinamento era inferiore, le nostre nonne raccoglievano proprio quegli oli per farne sapone e le scuole avevano i soldi per acquistare il sapone lavamani. Rispetto a un tempo, oggi l'inquinamento è superiore, tutti gli alunni delle scuole astigiane portano il sapone da casa e nessun cittadino raccoglie più olio esausto per farne sapone.

Sareste disposti, invece, a impegnarvi nella raccolta di questi oli per una nobile causa? Ci sono diversi esempi analoghi: pensiamo alla raccolta dei tappi di plastica e di sughero per sostenere questo o quel progetto di solidarietà. Cosa pensereste se vi dicessi, per esempio, che in cambio del vostro sforzo si potrebbe valutare la possibilità di rifornire gratuitamente tutte le scuole astigiane del sapone per le mani?

Nel 2014, inviando l'e-mail sotto riportata, proponevo di pensare alla raccolta strutturata dell'olio vegetale esausto. A parte i soliti detrattori  e benaltristi, l'ASP dimostrò interesse ma da allora nessuna iniziativa è stata messa in campo.

Oggi ci riprovo...

Visitando domenica scorsa il Treno Verde di Legambiente, ho appreso che l'intera provincia di Cuneo (poi ci lamentiamo che là sono sempre avanti, eh?) effettua già la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti, prodotti dai Cittadini e dalle attività Commerciali, grazie a una giovane azienda che si sta rapidamente espandendo, anche in termini occupazionali, a un tiro di schioppo da Asti (guarda caso nell'albese, eh?). Prefiggendosi di trasformare il rifiuto in una risorsa, con l'ausilio dell'università di Torino sta producendo sapone grazie all'olio recuperato. Alla mia domanda: "quanto costerebbe al Comune e alla Provincia di Asti organizzare una raccolta di questo tipo?", la risposta è stata la parola magica che ogni amministratore vorrebbe sentirsi dire: "zero, pensiamo a tutto noi: pubblicità, cassonetti, raccolta, trattamento, educazione scolastica, ecc...".

Vediamo se almeno la parolina magica riuscirà questa volta a smuovere "la volontà" degli amministratori di Enti e partecipate astigiane o se riusciranno nuovamente a tarpare le ali di chi fa del semplice buonsenso la propria missione ambientale e imprenditoriale... Per esempio com'è già successo con la messa al bando degli ecocompattatori per le bottiglie di plastica. Ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta...

Il Consigliere comunale #unitisipuò
Clemente Elis Aceto

       


Gentili Assessore all'Ambiente, Presidente ASP, Presidente Commissione Ambiente,

nell'ottica di incrementare la raccolta differenziata, accanto a una rinnovata comunicazione sulla stessa di cui si sta discutendo, non sarebbe possibile valutare, come fanno altri Comuni italiani, l'installazione di cassonetti (o il porta a porta) per la raccolta degli oli vegetali? Questi risultano particolarmente pericolosi per l'ambiente (intasamento delle reti fognarie con i conseguenti costi di manutenzione, maggior costo per la depurazione delle acque a carico dei cittadini, inquinamento delle falde, inquinamento delle acque superficiali con danni all'ecosistema, alla flora e alla fauna) ma anche una fonte di risparmio energetico perché è possibile, dopo corretti processi di rigenerazione, un suo riutilizzo industriale o per la produzione di biocarburante.

Tale raccolta aiuterebbe anche il Comune di Asti, aderente ad Horizon 2020, al raggiungimento degli obiettivi fissati dalle UE per il 2020...

Perchè non fare di ASP un'azienda incaricata C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento Oli vegetali e grassi animali) di raccolta piemontese? Un recupero efficiente trasforma un costo ambientale ed economico in una risorsa con sviluppo delle attività industriali, artigianali, logistiche e commerciali importanti anche per creare lavoro e occupazione.

In Italia vengono, ogni anno, immessi al consumo (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) 1.400.000.000 di chili (1.400.000 ton)  di olio vegetale per un consumo medio pro capite di circa 25 Kg. annui  (fonte Ministero della Sanità). Di questa quantità si stima un residuo non utilizzato pari a circa il 20%. Ci troviamo quindi di fronte ad oltre 280 milioni di chili (280 mila ton.) di olio vegetale usato, circa 5 Kg. a testa, che ogni anno “restituiamo” all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi “ricco” di sostanze inquinanti.
Consideriamo che il Valore medio di Mercato del rifiuto si aggira attorno a 500/600 euro a tonnellata.


martedì 28 febbraio 2017

Sostenere le candidature indipendenti


Accogliamo con favore, apprezziamo e ci complimentiamo per la decisione del Consigliere regionale Angela Motta, chiara potenziale candidata alla carica di sindaco del Partito Democratico. Come lei siamo convinti che il particolare momento storico e la crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della politica richiedano un cambio di passo e una netta discontinuità con il passato.

Avvertiamo sempre più necessario restituire il governo della città nelle mani di cittadini indipendenti, sottraendolo al perpetuarsi delle candidature chiaramente di parte o telecomandate. Non possiamo quindi che constatare di essere già da tempo sulla stessa buona strada intrapresa oggi dalla Consigliera Motta, quella che ci ha fatto rinunciare a candidature di parte per sostenere con forza una candidatura indipendente alla carica di sindaco come quella di Beppe Passarino.

I Consiglieri comunali #unitisipuò
Clemente Elis Aceto
Massimo Scognamiglio

domenica 19 febbraio 2017

Telecamere e sicurezza: non prendiamo in giro i cittadini


Ho sentito in questi giorni fantasiose proposte in tema di sicurezza. Una di queste riguarda la predisposizione di una sala controllo con un monitor per ogni telecamera installata in città e un addetto alla sua supervisione.

Ergo, per il Comune di Asti dotato di 105 telecamere, frazioni comprese, sarebbe necessaria una sala con 105 monitor e altrettanti addetti stipendiati (o sottratti ad altre mansioni) al loro controllo.

Follia.

Teniamo conto che il Comune di Asti conta attualmente circa 500 dipendenti e deve attenersi ad assunzioni contingentate per legge. Senza parlare poi delle difficoltà finanziarie a sostenere una proposta del genere.

E ancora: attuare un controllo in tempo reale per intervenire in che maniera? L'operatore non avrebbe il tempo di precipitarsi sul luogo dell'accaduto in tempo utile e pare del resto inutile impiegare 105 operatori con il solo compito di avvisare le forze dell'ordine in caso di necessità.

In campagna elettorale, ma non solo, è sacrosanto occuparsi della sicurezza dei cittadini.

E' altrettanto sacrosanto non prenderli in giro.

Il Consigliere comunale
Clemente Elis Aceto